Il vitigno

Francavilla


Tra storia e tradizione, una rivelazione enologica pugliese

V itigno originario della provincia di Brindisi e il suo nome deriva da Francavilla Fontana, il suo più importante areale di produzione.

Noto anche con il sinonimo dialettale "Francaidda", è un vitigno minore in termini di superficie coltivata e la sua sensibilità verso malattie ed altre avversità ha contribuito a ridurne la diffusione.

È un vitigno che in passato, vinificato in purezza, ha sempre dato origine a vini bianchi con note organolettiche floreali ed erbacee (come riportano molti studi e riviste online), ma non ha mai avuto una significativa espressione organolettica, motivo per il quale viene considerato “minore”.

Dai primi anni 2000 il centro ricerca Basile Caramia di Locorotondo si è occupato del “Progetto Biodiversità Vitivinicola”, dove, proprio in questa occasione, la passione di Simone Santoro, in quel periodo studente della prestigiosa scuola di agraria Basile Caramia, ha iniziato ad analizzare le caratteristiche intrinseche ed estrinseche di questo vitigno e di molti altri autoctoni pugliesi.

M onomio della città di Francavilla Fontana, paese di appartenenza di Simone, è quello che più di altri viene preso in considerazione e sul quale l’enologo concentra i suoi studi di ricerca che sono proseguiti per molti anni e non sembrano ancora terminati.

Durante questi anni vengono svolte molte prove di vinificazione di questo vitigno, per andare a valorizzare al meglio le caratteristiche organolettiche di sconosciuta varietà. Lavoro impegnativo ma sicuramente soddisfacente dal punto di vista passionale di valorizzazione del territorio.

I primi risultati veramente soddisfacenti si iniziano ad avere nel 2019 quando Simone inizia ad apportare tecniche moderne nella vinificazione del Francavilla. Queste ultime vanno a preservare al massimo gli aromi varietali di questo vitigno, con attenzione in tutte le fasi della produzione. Tecniche sicuramente studiate all’Università di Enologia di Udine, dove l’enologo ha portato avanti contemporaneamente studi e prove sperimentali, sempre con l’obbiettivo di valorizzare al meglio i vitigni autoctoni Pugliese.

L a vendemmia 2019 è stata decisiva dal punto di vista enologico per il vitigno Francavilla da quel momento, infatti, si è iniziato a capire il suo vero potenziale.

Così facendo, nel 2020, presso l’azienda agricola Melillo è stata effettuata la prima vendemmia imbottigliata con uva e poi vino 100% Francavidda. Una vera rivoluzione enologica per questo vitigno, ormai in via di estinzione.

Ad oggi il vino Francavilla esprime note organolitiche di frutta esotica come mango maturo e passion fruit, ma anche tante erbe aromatiche tipiche del territorio come timo rosmarino e molto altro. Al naso si possono percepire note molto piacevoli ed eleganti di idrocarburi.

Al gusto è un vino deciso, fresco con una mineralità unica che lo rende molto appetibile e gustoso.